Una pietra d’inciampo per Luigi Monti

Era operaio nella tipografia che stampava “Il Ribelle”

Lunedì 01 Febbraio 2021 ore 12:00

Via Sambuco, 15 – Milano

Milano è anche memoria, e tra le 31 nuove pietre d’inciampo previste in città per il 2021 a cura del Comitato omonimo (che porterà il totale dei sampietrini d’ottone in ricordo dei deportati nei campi di concentramento a 121), una, posata oggi davanti al civico 15 di via Sambuco, ricorda Luigi MONTI, nato a Milano il 9 marzo 1906, morto a Mauthausen il 21 gennaio 1945. 

Monti era un operaio, e lavorava nella tipografia di Franco ROVIDA, cattolico antifascista e stampatore del foglio clandestino Il Ribelle, uscito in 26 numeri a partire dal marzo del 1944. Fu arrestato il 9 maggio 1944 insieme a Teresio OLIVELLI (morto nel lager di Hersbruck il 12 gennaio 1945), anch’egli collaboratore per i primi due numeri della rivista. Dapprima rinchiuso a Fossoli, fu poi prigioniero a Bolzano-Gries da dove, il 5 agosto, fu trasferito a Mauthausen, dove morì di stenti. Al Ribelle collaborò anche don Giovanni BARBARESCHI (1922-2018), famoso per i suoi salvataggi di ebrei al confine svizzero del passo Spluga, grande amico della Fondazione Ambrosianeum che lo insignì nel 2015, nel 75° anniversario della Liberazione, del prestigioso Premio Lazzati.