PREMIO LAZZATI A MARCO GARZONIO

Marco Garzonio, nato a Milano il 3 Settembre 1939, ha ricevuto il Premio Lazzati elargito dalla Fondazione Ambrosianeum a illustri benefattori e artefici del bene comune, nella storica sede della Rotonda dei Pellegrini, accompagnato da una memorabile “laudatio” tenuta dal card. Gianfranco Ravasi (prefetto emerito Pontificio Consiglio Cultura), con gli interventi di Fabio Pizzul (presidente Ambrosianeum), e Guido Stella (famiglia Lazzati), alla presenza dell’Arcivescovo msg. Mario Delpini, che ha chiamato tutti i figli della Chiesa a impegnarsi per il bene comune.

Sempre attuale la figura di Giuseppe Lazzati (1909 – 1986, educatore, padre costituente, amico del Pontefice Paolo VI, direttore, rettore) Lazzati ispira l’azione culturale oggi, intesa come “vocazione”, cioè risposta di amore all’amore, impegno etico e professionale a tessere relazioni per il bene comune. Ancora oggi lo ricordiamo con le parole bibliche, che descrivono l’azione pubblica a cui sono chiamati tutti i cittadini: custos quid de nocte? Sentinella quanto manca al mattino?

Nella luce di questa memoria, carica di senso paterno e di sapienza cristiana, la laudatio di Ravasi, si svolge con una premessa, due tavole (potremmo dire: una soggettiva e una oggettiva) ciascuna con quattro elementi, e una conclusione. La premessa è tratta da Rainer Maria Rilke: “se un essere umano deve ringraziare un essere umano per qualcosa, questo deve rimanere un segreto tra i due”. La prima tavola riguarda: il primo incontro di Ravasi con Garzonio nel 1986, e un successivo incontro alla presentazione di un libro di Garzonio: “Gesù e le donne”. Secondo: una collaborazione di Garzonio con Ravasi Prefetto dell’Ambrosiana nel portare alla luce tanti beni artistici. Terzo: la pubblicazione di una miscellanea di contributi (fra i quali quello del presidente Giorgio Napolitano) per gli 80 anni di Ravasi, a cura di Garzonio, e qui si è vista la rete di relazioni da lui realizzata. Quarto: il suo rapporto con Carlo Maria Martini (Garzonio ne è l’esegeta supremo), pensando al film che ha realizzato con Ermanno Olmi: “Sono uno di voi”. Dunque, si può vedere la passione di Garzonio per l’uomo, e per le parole che aiutano gli uomini.

C’è poi una seconda tavola, con altri quattro registri, quattro ruoli che contribuiscono a descrivere il profilo di Garzonio. Primo: l’uomo di fede (una fede ritrovata dopo un faticoso cammino insieme ai suoi maestri, Lazzati, Barbareschi, ecc.). Secondo: l’uomo che indaga l’animo con la psicanalisi, alla scuola di Jung, e pensiamo alle parole scritte all’ingresso della casa di Jung: “vocatus atque non vocatus Deus aderit”, che sia invocato o non invocato Dio verrà” (vi intravediamo il concetto di “grazia” paolina presente in Paolo apostolo delle genti, e di “grazia” petrina che dal proprio popolo si estende a tutti i popoli, con Gesù stesso “inviato alle pecore perdute della casa di Israele” (Matteo 15). Terzo: l’uomo giornalista e scrittore, conoscitore di figure come Ambrogio, Schuster, Martini, e tanti altri. Quarto: l’uomo milanese che ama Milano (quanti rapporti ha scritto su Milano, quanto amore per questa città).

Concludo con una poesia di David Maria Turoldo, scritta poco prima di morire: “Fratello ateo, alla ricerca di un Dio che non so darti, attraversiamo insieme il deserto, andiamo oltre la foresta, liberi e nudi, verso il nudo Essere, là dove la Parola muore” (perché saremo nella visione). Grazie.

La parola a Garzonio. Oggi è il giorno della riconoscenza. Riconoscenza per la vita e la mia generazione (la generazione venuta fuori dalla guerra, guerra che sapete cos’è, guerra oggi così tanto pornograficamente descritta). Riconoscenza per mia moglie Federica, i miei maestri, i miei amici. Dovrei toccare tanti altri punti. Ora vogliamo impegnarci nella ricostruzione, in uno spirito ricostituente di conciliazione. Penso al gruppo del viaggio in Terra Santa. Vi chiedo: stasera pensiamoci e preghiamo. Preghiamo per la pace, perché non ci sarà pace nel mondo, senza la pace in Terra santa.

Alen Pandolfi – Medico di base – Studente Università Terza Età

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