Rapporto sulla città
Milano 1994

01 Luglio 1994

Nel primo Rapporto definivamo Milano come citta’ in bilico: in bilico tra stanchezza e vitale operosita’; tra sospettoso barricarsi dentro il proprio particolare e slanci di solidarieta’; tra ripiegamento privatistico e partecipazione socialer; tra ambito provinciale e respiro europeo. Nel secondo Rapporto mettevamo l’accento sulla necessita’ di ripartire da Milano, nella convinzione che la citta’ coindividesse la crisi piu’ generale del Paese e che, nondimeno, la ricostruzione di Milano potesse in qualche modo anticipare (ed essere paradigmatica per) la rinascita dell’intera comunita’ nazionale. 

In questo terzo Rapporto sulla citta’, non ci si puo’ esimere dal constatare che la ri-partenza non c’e’ stata ne’ si intravedono gli attesi segnali di novita’: la sensazione e’ quella, potremmo dire sinteticamente, di una citta’ che manca. Mancano quei processi di innovazione – economica, sociale, etico-culturale, amministrativa – che possono consentire di ripartire. 

Ri-partenza mancata, dunque, ma un’innovazione necessaria e anche possibile se si valorizzano adeguatamente le risorse abbondanti che la citta’ presenta anche in questa difficile transizione. Quella proposta del presente Rapporto e’ una lettura critica della vita sociale milanese, finalizzata appunto alla comprensione dell’anima (o delle anime) della citta’ e alla costruzione di un’idea e di un progetto per Milano.